C'era una volta in un paese incantato, fatto di sogni, cuori e torte di mele, una dolcissima donnina dai capelli arruffati che amava creare con le sue mani tanti piccoli oggetti con cui adornava casa e da cui si separava donandoli a persone speciali.
Riusciva a trasformare, quasi magicamente, ogni sorta di materiale in qualcosa di fantastico inserendo sempre, in ogni suo lavoro, un pezzettino del suo grande cuore; perciò i suoi oggetti racchiudevano l'amore e la passione con cui erano stati creati.
Un giorno, s'imbattè in un grosso gomitolo di fettuccia e fu amore a prima vista: nei suoi occhi scorrevano già le immagini di ciò in cui l'avrebbe trasformata!
E così, senza pensarci due volte, tornò a casa con il nuovo acquisto accompagnato da un fiammante uncinetto.
Naturalmente, presa dal sacro fuoco del creare, non aspettò neppure un istante ed iniziò ad uncinettare alacremente aumentando e diminuendo punti su punti mentre il gomitolo diventava sempre più piccino.
Il dito le doleva, correva senz'altro il rischio di farsi venire una vescica enorme... Le spalle erano indolenzite e sicuramente quella sera avrebbe dovuto ingerire una pozione di Magico Aulin... Ma nulla l'avrebbe fermata: quel lavoro doveva vedere la fine prima dello scoccare del mezzodì!
Questa volta però qualcosa non andava, il lavoro s'inarcava in modo bizzarro e la poveretta era costretta a disfare e a riprendere modificando qua e la... Il tempo stringeva e con la fronte sudata, gli occhi ormai strabici rivolti uno al lavoro e l'altro all'orologio e il dito solcato da un avvallamento bluastro, incominciava ad odiare la malefica fettuccia che voleva fare di testa sua e il perfido uncinettone che sembrava ridere di gusto ogni volta che veniva sfilato dal cappio che gli stringeva il collo, ma la sua proverbiale testardaggine non la faceva demordere, ci sarebbe riuscita a costo della vita!
E proprio mentre il campanile batteva i dodici rintocchi, lei finiva di annodare un vezzoso nastrino al suo primo lavoro con la fettuccia: uno splendido cestino!
A quel punto non le rimaneva che mostrare orgogliosa il periglioso crochet all'amore della sua vita... La dolce figliola, guardando il cestino posizionato in bella vista in mezzo alla tavola esclamò giuliva: " Ma che bel cappello!"
CAPPELLO??? Ma comeeee cappelloooo......
E beh, devo dire che una volta rigirato il nastrino, effettivamente....
Riusciva a trasformare, quasi magicamente, ogni sorta di materiale in qualcosa di fantastico inserendo sempre, in ogni suo lavoro, un pezzettino del suo grande cuore; perciò i suoi oggetti racchiudevano l'amore e la passione con cui erano stati creati.
Un giorno, s'imbattè in un grosso gomitolo di fettuccia e fu amore a prima vista: nei suoi occhi scorrevano già le immagini di ciò in cui l'avrebbe trasformata!
E così, senza pensarci due volte, tornò a casa con il nuovo acquisto accompagnato da un fiammante uncinetto.
Naturalmente, presa dal sacro fuoco del creare, non aspettò neppure un istante ed iniziò ad uncinettare alacremente aumentando e diminuendo punti su punti mentre il gomitolo diventava sempre più piccino.
Il dito le doleva, correva senz'altro il rischio di farsi venire una vescica enorme... Le spalle erano indolenzite e sicuramente quella sera avrebbe dovuto ingerire una pozione di Magico Aulin... Ma nulla l'avrebbe fermata: quel lavoro doveva vedere la fine prima dello scoccare del mezzodì!
Questa volta però qualcosa non andava, il lavoro s'inarcava in modo bizzarro e la poveretta era costretta a disfare e a riprendere modificando qua e la... Il tempo stringeva e con la fronte sudata, gli occhi ormai strabici rivolti uno al lavoro e l'altro all'orologio e il dito solcato da un avvallamento bluastro, incominciava ad odiare la malefica fettuccia che voleva fare di testa sua e il perfido uncinettone che sembrava ridere di gusto ogni volta che veniva sfilato dal cappio che gli stringeva il collo, ma la sua proverbiale testardaggine non la faceva demordere, ci sarebbe riuscita a costo della vita!
E proprio mentre il campanile batteva i dodici rintocchi, lei finiva di annodare un vezzoso nastrino al suo primo lavoro con la fettuccia: uno splendido cestino!
A quel punto non le rimaneva che mostrare orgogliosa il periglioso crochet all'amore della sua vita... La dolce figliola, guardando il cestino posizionato in bella vista in mezzo alla tavola esclamò giuliva: " Ma che bel cappello!"
CAPPELLO??? Ma comeeee cappelloooo......
E beh, devo dire che una volta rigirato il nastrino, effettivamente....
Lo so che state pensando che avevo appena promesso di non mostrarmi più in foto per un anno, ma questa è stata scattata ben prima dell'apparecchio per i denti!
Comunque il cappellino l'ho disfato... Mi son detta: ma quando mai vai in giro col cappello? Per cui è stato trasformato in un centro tavola... Che ne dite?
Ma poi, pensate che mi sia fermata? Macchè! Un mesetto dopo, andando a visitare Creattiva ho visto delle borsette fatte con questo materiale e allora....
Ve l'avevo detto che stavo lavorando tantissimo! Ma non è finita qui... Vi aspetto alla prossima avventuraaaaaaa.................
Comunque il cappellino l'ho disfato... Mi son detta: ma quando mai vai in giro col cappello? Per cui è stato trasformato in un centro tavola... Che ne dite?
Ma poi, pensate che mi sia fermata? Macchè! Un mesetto dopo, andando a visitare Creattiva ho visto delle borsette fatte con questo materiale e allora....
Ve l'avevo detto che stavo lavorando tantissimo! Ma non è finita qui... Vi aspetto alla prossima avventuraaaaaaa.................