Tutorial passo-passo su come architettare, organizzare e portare a compimento un "rapimento" in piena regola, passando un fine settimana fuori dagli schemi.
Severamente vietato l'uso ai minori di anni 18.
1°) Procurarsi una complice o anche due.
2°) Inventarsi una scusa plausibile per far credere alla vittima di dover passare un week-end a casa dell'amica-complice.
3°) Prenotare un'Hotel, e procurarsi indirizzi di negozi di hobbistica, mercatini dell'antiquariato, ristorantini carini, bistrot e quant'altro possa servire.
4°) Nelle settimane precedenti al misfatto, far credere alla vittima, tramite vari messaggi, mail e telefonate, che si passeranno due tranquillissime giornate di puro cazzeggio quasi sempre asserragliate dentro casa con sessioni di bigshottatura intercalate a spuntini e chiacchiere.
5°) Cercare in tutti i modi di non far cucinare NULLA alla malcapitata, inscenando malesseri vari dovuti alle abbuffate natalizie e dichiarando di avere il frigorifero pieno e di aver già prenotato una cena al ristorante Messicano.
6°) Ricordarsi di non commettere gaffes!
7°) Quando siete a 5 minuti dalla casa dell'amica da rapire, mandarle un messaggino annunciando che state or-ora salendo sul treno che vi porterà alla stazione Centrale di Milano, dove v'incontrerete.
8°) Suonare il citofono e godersi la faccia allibita di chi non capisce cosa sta succedendo.
9°) Accompagnarla all'auto e godersi per la seconda volta la faccia allibita della poverina quando vede che siete venute a prenderla muniti di auto e Principe-consorte-complice acquisito.
10°) Una volta caricata in auto e assicurata con la cintura, voltarsi chiedendogli se ha con se la Carta d'Identità...
11°) Godersi per la terza volta la faccia allibita e leggermente sbiancata della rapita mentre ci chiede con un fil di voce: "Ma dove mi volete portare???"
12°) Evitare che scenda dall'auto in corsa per paura che la si stia per caricare su di un aereoplano...
13°) Comunicargli la meta francese e godersi la dozzina di: "Ma voi non siete normali" e "Ma voi siete due pazze" che ne seguono.
Da qui in poi, godersi il meraviglioso paesaggio, le soste pipì/caffè/risate, sciorinare il programma architettato, arrivare a Nizza e all'hotel far tappa in ogni camera per la ricognizione, uscire a passeggiare in riva al mare in un pomeriggio meravigliosamente tiepido e soleggiato, scattare foto e fare shopping sfrenato, deliziarsi con una baguette a midì ed una cenetta a lume di candela in un locale très charmant; terminare la serata con un pigiama party tra lacrime e risate, scarto di pacchetti regalo e degustazione di schifezze varie; andare infine a dormire felici con la voglia matta che arrivi la mattina successiva per ritrovarsi ancora insieme al bouffet della colazione...
Tra risate, occhi assonnati e progetti per la giornata, riuscire a farsi consegnare dal personale (chiedendo gentilmente e adducendo scuse improponibili, spacciandosi anche per chi non siamo...) circa una ventina di meravigliosi, piccoli vasetti in vetro delle marmellatine, svuotati dai clienti, che sarebbero andati gettati nella spazzatura, salvandoli, grazie allo spirito creativo, da un vero delitto!
Proseguire la giornata godendo di ogni minuto, di ogni colore e sfumatura, assaporando la bellezza dei luoghi con la felicità e la complicità che c'è tra amiche vere.
Riprendere il viaggio verso casa, facendo una sosta a Menton ed una a Montecarlo, godersi un'ultima crèpes con un po' di tristezza, ma con la consapevolezza che un week-end così s'ha da rifare!
P.S.: un ringraziamento particolare (e un bacio) al Principe che ci ha accompagnate e sopportate, ricoprendo (lui solo) il ruolo di membro serio della spedizione!