Come ad ogni vigilia di Natale mi sovviene la tragica storia di Ludovico, che a me ed ai miei fratelli è rimasta indelebile nella memoria...
Per chi di voi ha almeno una quarantina d'anni sulle spalle, forse ricorderà la barbara usanza di quel periodo di vendere per Pasqua dei pulcini , vivi s'intende, a cui era stato colorato il piumaggio.
Oh, a vedersi erano bellissimi... Rosa, azzurri, gialli, verdi, blu... Un arcobaleno di piccole creaturine che per la maggior parte non sopravviveva al misero trattamento subito.
Anche a noi ne fu regalato uno tutto azzurro: lo chiamammo Ludovico.
Gli ripulimmo le piume fino a farlo tornar del colore originario, lo imboccavamo con ogni sorta d'avanzi e di molliche di pane... Al mattino avanzavamo di proposito il nostro latte con l'ovomaltina e lui s'ingollava tutto con un appetito degno di un'aquila reale!
Era la nostra mascotte, il nostro compagno di giochi, il nostro cuciolo domestico, le settimane passavano e mentre lui s'ingigantiva sempre più, al contempo assumeva comportamenti associabili forse solo ad un cagnolino...
Quando tornavamo da scuola e lo chiamavamo a gran voce, lui sbucava da dietro casa di gran lena caracollando sulle sue zampotte ad ali spiegate facendoci le feste... si appollaiava vicino a noi mentre giocavamo in giardino, amava carezze e coccole emettendo suoni gutturali di puro piacere...
Ma aimè, un fatidico giorno, i miei genitori decisero che ormai era troppo grande per poterlo tenere ancora nel nostro giardino; ed effettivamente devo ammettere che il nostro amico aveva raggiunto dimensioni considerevoli degne di un cappone che si rispetti.
Presero accordi con una conoscente che in campagna aveva pollaio e polli ed era disponibile ad ospitare Ludo...
In una soleggiata e ridente domenica partimmo in sei sull'Autobianchi A112 di mio papà: i miei genitori davanti, io con i miei due fratelli e Ludovico sul sedile posteriore.
Appena partiti pero' constatammo che il nostro pollo soffriva il mal d'auto... Poverino, faceva una pena! Si mise subito acquatato ai nostri piedi e ad ogni curva presa troppo rapidamente allungava il collo, strabuzzava gli occhietti ed emetteva un:"gggguuuuuuu.... ggggguuuuuu...." straziante.
Mia mamma voleva fermarsi alla prima farmacia per prendere delle pastiglie contro il mal d'auto, ma mio papà non ne volle sapere... Si fermo' solo presso un distributore di benzina per far rifornimento e, in quel frangente, Ludovico si riprese saltando tutto ringalluzzito e felice sulla spalla di mia mamma!
Non potete nemmeno lontanamente immaginare la faccia basita che fece il benzinaio mentre erogava senza accorgersene un bel po' di litri di benzina in più rispetto a quanto richiesto da mio padre...
Infine giungemmo sani e salvi presso la sua nuova dimora, e devo dirvi che tutto sommato Ludovico si sentì subito a suo agio, c'era tanta erbetta fresca, tante pollastrelle a disposizione, un bel rifugio caldo e accogliente per la notte... A malincuore lo lasciammo ripromettendoci di tornare ogni domenica a trovarlo, come si fa coi nonni.
E giuro che mantenemmo la promessa, e ogni volta lui ci correva incontro con le sue bianche ali spiegate e il collo proteso, felice di rivederci!
Devo ammettere che ultimamente la sua mole faceva alquanto paura... Sembrava un pollo gigante pronto per il combattimento! Ma lui, poverino, frenava in tempo utile per non buttarci a terra come un'ariete; ci voleva proprio bene!
Arrivo' Natale, ricordo ancora come tutti agghindati a festa sedemmo attorno alla tavola imbandita, c'era pure mia nonna e tutti quanti aspettavamo il piatto del giorno che senz'altro doveva essere qualcosa di buono, visto il profumino che fuoriusciva dal forno di mamma.
E la mamma arrivo' portando non senza fatica su un'enorme teglia un cappone ripieno degno da guinnes dei primati...
Ci furoni due minuti di imbarazzante silenzio, dopodichè si scateno' l'inferno!
Noi tre ragazzi avevamo riconosciuto il nostro amato Ludovico e piangendo disperati gridavamo: "ASSASSINIIII... CON CHE CORAGGIO GLI AVETE TIRATO IL COLLO... NON OSERETE MANGIARLO!!!!"
I miei genitori non sapevano più che pesci pigliare, e fu così che mia mamma, tolse amorevolmente il ripieno e ci consegno' la salma per una degna sepoltura con tanto di corteo funebre al seguito...
Ricordo ancora mia nonna che assistendo alla tumulazione mormorava: " ma è un peccato... Un vero peccato..."
Che tutta questa storia vi sia di monito: state ben attente a cosa portate in tavola, potreste passare il Natale più triste della vostra vita!
Buone feste a tutti da tutta la Zukk-family al completo !!!!!
Per chi di voi ha almeno una quarantina d'anni sulle spalle, forse ricorderà la barbara usanza di quel periodo di vendere per Pasqua dei pulcini , vivi s'intende, a cui era stato colorato il piumaggio.
Oh, a vedersi erano bellissimi... Rosa, azzurri, gialli, verdi, blu... Un arcobaleno di piccole creaturine che per la maggior parte non sopravviveva al misero trattamento subito.
Anche a noi ne fu regalato uno tutto azzurro: lo chiamammo Ludovico.
Gli ripulimmo le piume fino a farlo tornar del colore originario, lo imboccavamo con ogni sorta d'avanzi e di molliche di pane... Al mattino avanzavamo di proposito il nostro latte con l'ovomaltina e lui s'ingollava tutto con un appetito degno di un'aquila reale!
Era la nostra mascotte, il nostro compagno di giochi, il nostro cuciolo domestico, le settimane passavano e mentre lui s'ingigantiva sempre più, al contempo assumeva comportamenti associabili forse solo ad un cagnolino...
Quando tornavamo da scuola e lo chiamavamo a gran voce, lui sbucava da dietro casa di gran lena caracollando sulle sue zampotte ad ali spiegate facendoci le feste... si appollaiava vicino a noi mentre giocavamo in giardino, amava carezze e coccole emettendo suoni gutturali di puro piacere...
Ma aimè, un fatidico giorno, i miei genitori decisero che ormai era troppo grande per poterlo tenere ancora nel nostro giardino; ed effettivamente devo ammettere che il nostro amico aveva raggiunto dimensioni considerevoli degne di un cappone che si rispetti.
Presero accordi con una conoscente che in campagna aveva pollaio e polli ed era disponibile ad ospitare Ludo...
In una soleggiata e ridente domenica partimmo in sei sull'Autobianchi A112 di mio papà: i miei genitori davanti, io con i miei due fratelli e Ludovico sul sedile posteriore.
Appena partiti pero' constatammo che il nostro pollo soffriva il mal d'auto... Poverino, faceva una pena! Si mise subito acquatato ai nostri piedi e ad ogni curva presa troppo rapidamente allungava il collo, strabuzzava gli occhietti ed emetteva un:"gggguuuuuuu.... ggggguuuuuu...." straziante.
Mia mamma voleva fermarsi alla prima farmacia per prendere delle pastiglie contro il mal d'auto, ma mio papà non ne volle sapere... Si fermo' solo presso un distributore di benzina per far rifornimento e, in quel frangente, Ludovico si riprese saltando tutto ringalluzzito e felice sulla spalla di mia mamma!
Non potete nemmeno lontanamente immaginare la faccia basita che fece il benzinaio mentre erogava senza accorgersene un bel po' di litri di benzina in più rispetto a quanto richiesto da mio padre...
Infine giungemmo sani e salvi presso la sua nuova dimora, e devo dirvi che tutto sommato Ludovico si sentì subito a suo agio, c'era tanta erbetta fresca, tante pollastrelle a disposizione, un bel rifugio caldo e accogliente per la notte... A malincuore lo lasciammo ripromettendoci di tornare ogni domenica a trovarlo, come si fa coi nonni.
E giuro che mantenemmo la promessa, e ogni volta lui ci correva incontro con le sue bianche ali spiegate e il collo proteso, felice di rivederci!
Devo ammettere che ultimamente la sua mole faceva alquanto paura... Sembrava un pollo gigante pronto per il combattimento! Ma lui, poverino, frenava in tempo utile per non buttarci a terra come un'ariete; ci voleva proprio bene!
Arrivo' Natale, ricordo ancora come tutti agghindati a festa sedemmo attorno alla tavola imbandita, c'era pure mia nonna e tutti quanti aspettavamo il piatto del giorno che senz'altro doveva essere qualcosa di buono, visto il profumino che fuoriusciva dal forno di mamma.
E la mamma arrivo' portando non senza fatica su un'enorme teglia un cappone ripieno degno da guinnes dei primati...
Ci furoni due minuti di imbarazzante silenzio, dopodichè si scateno' l'inferno!
Noi tre ragazzi avevamo riconosciuto il nostro amato Ludovico e piangendo disperati gridavamo: "ASSASSINIIII... CON CHE CORAGGIO GLI AVETE TIRATO IL COLLO... NON OSERETE MANGIARLO!!!!"
I miei genitori non sapevano più che pesci pigliare, e fu così che mia mamma, tolse amorevolmente il ripieno e ci consegno' la salma per una degna sepoltura con tanto di corteo funebre al seguito...
Ricordo ancora mia nonna che assistendo alla tumulazione mormorava: " ma è un peccato... Un vero peccato..."
Che tutta questa storia vi sia di monito: state ben attente a cosa portate in tavola, potreste passare il Natale più triste della vostra vita!
Buone feste a tutti da tutta la Zukk-family al completo !!!!!