LA GAZZA LADRA

La nera Gazza, si era riproposta di rigar dritto, e per un bel po' di tempo aveva resistito agli scintillanti luccichii che ogni tanto adocchiava...

Davanti alle brillanti sfaccettature il suo becco aveva un fremito, ma lei girava gli occhietti avidi e passava oltre, impettita e stoica nel suo intento di redarguirsi da ogni dorata sollecitazione a delinquere.

Non si lasciava abbindolare dalle lucenti catenelle... Girava il nero mantello appena vedeva un filo dorato... Da mesi non cadeva in tentazione pur avendo svolazzato per fiere e mercatini... era sempre passata oltre, riportando a casa solo progetti ed idee. Orgogliosa di se stessa ed ormai sicura di esser guarita dall'impellente cleptomania che le faceva, un tempo, riempire sacchettini di swarovsky e borsette di fili lucenti entro' sicura nel negozio solo per rifarsi gli occhi.

Ma, d'un tratto, vide il suo riflesso allo specchio... Il suo becco lucido e affilato era diventato smunto e intorno agli occhi un alone violaceo contribuiva ad affossare il suo sguardo vivido...Anche il suo piumaggio appariva sciupato dandole un'aria triste e abbacchiata: in un attimo comprese che tutte quelle rinunce, tutti quei buoni propositi, forse non le facevano poi così bene.

Il suo spirito allegro aveva bisogno di quei bagliori per non perdere la sua verve... La necessità, fin ora repressa, di possedere quegli sfavillanti colori si fece impellente e così la Gazza butto' alle ortiche ogni remora e ficco' il suo becco in mezzo ai contenitori tanto agognati!

Si ricoprì le ali di azzurri marini, di neri corvini, di rosati antichi, di bianchi candidi come solo i cristalli di neve al sole, di marroni e di avori delicati, di ori preziosi e di fili intrecciati....

Volò a casa, felice come da tempo non le capitava, stringendo nel becco il suo prezioso fardello, già si vedeva sistemare tutto quel bottino... Già immaginava cosa ne avrebbe fatto...

Qualcosa di nuovo, pezzi "speciali" perchè la fantasia è linfa vitale e lei aveva un disperato bisogno di creare perdendosi tra quelle sfaccettature tanto amate!

Lavorò alacremente, la Gazza, ed ogni nuovo oggetto le procurava un piacere intenso e una soddisfazione sincera... La mattina appena alzata, stropicciandosi gli occhietti tornati vispi come un tempo e pettinandosi le lucenti piume, rimirava le sue creazioni ripromettendosi che mai più avrebbe tentato di reprimere la sua vera natura!